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Bulimia, anoressia, ruminazione, disturbo di alimentazione incontrollata: sono molte le forme che possono assumere i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), un problema purtroppo sempre più diffuso nella nostra società e che colpisce molto naturalmente, specie in età evolutiva. Ma in cosa consistono e che cosa si nasconde dietro a questi disturbi?


I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) costituiscono un insieme di disturbi psichiatrici causati da più fattori, che tendono a manifestarsi in modo estremamente variabile, specie in età evolutiva. Infatti, accanto a forme lievi e temporanee legate a momenti particolari dello sviluppo come, ad esempio, lo svezzamento e il passaggio all’alimentazione autonoma, si possono manifestare quadri di eccezionale gravità con forte impatto sullo sviluppo fisico e psicologico del bambino e un rischio di morte particolarmente elevato.
Tra i Disturbi del Comportamento Alimentare rientrano, in base alla definizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5): Pica (l’ingestione persistente di sostanze non nutritive e non commestibili), Ruminazione (il ripetuto rigurgito del cibo), Disturbo Alimentare di Evitamento o Restrizione del cibo (il mancato rispetto di un appropriato fabbisogno nutritivo e/o energetico associato a una significativa perdita di peso), Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Disturbo di Alimentazione Incontrollata.
Il disturbo del comportamento alimentare costituisce, in realtà, un complesso insieme di disturbi mentali.


L’età d’esordio si colloca, generalmente, tra i 15 e i 19 anni, ma di recente sono diventate sempre più frequenti le forme a esordio precoce con nuovi casi di Anoressia già a partire dai 9 anni. L’esperienza clinica di questi ultimi anni dimostra come una diagnosi e un intervento precoce siano in grado di migliorare decisamente gli esiti, con tassi di risoluzione che, in età evolutiva, possono arrivare fino al 70-90% dei casi.

La causa dei DCA è certamente legata a molti fattori di natura biologica, psicologica e socio-culturale. Fattori genetici rappresentati da un’alta familiarità del disturbo e particolari stili temperamentali quali ossessività, rigidità cognitiva e tendenza al perfezionismo, disregolazione dell’umore, ma anche una consapevolezza enterocettiva alterata, sono caratteristiche frequenti nei bambini che sviluppano un DCA. In alcuni casi, poi, è possibile rintracciare nelle persone con un DCA un vero e proprio disturbo d’ansia generalizzato o un Disturbo Ossessivo Compulsivo e, in epoca più precoce del loro sviluppo, prima cioè che il DCA si manifesti, Disturbi di Ansia da Separazione o Fobia Sociale.

Tra i fattori di rischio socio-culturali va sottolineata l’idealizzazione della magrezza, che può essere evidente anche in età estremamente precoce. All’interno dell’ambiente familiare, inoltre, l’approccio critico con il cibo e un rapporto enfatizzato con l’immagine del proprio corpo da parte di uno o di entrambi i genitori possono costituire un fattore di rischio, anche se non determinante, per la comparsa di un DCA in bambini e adolescenti.


Il trattamento dei DCA è molto complesso e va dal ricovero ospedaliero, nelle forme più gravi e acute, a quello ambulatoriale o in centri specializzati per le forme meno severe o croniche. Il recupero del peso e delle condizioni fisiche costituisce l’obiettivo principale dell’intervento nelle situazioni d’emergenza, insieme a una rieducazione alimentare e alla costruzione di una più solida motivazione alle cure e al cambiamento; la psicoterapia individuale e/o familiare e il trattamento psicofarmacologico completano l’intervento terapeutico e costituiscono la base del trattamento a lungo termine.

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Dott.ssa Francesca Ciocca

 

Psicologa Dott.ssa Francesca Ciocca Francesca Ciocca si laurea in Psicologia presso l’Università di Firenze nel 2004 ( Laurea di primo livello in Scienze e Tecniche di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione ) e consegue la Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell’Intervento nella Scuola ( Sottoindirizzo: Salute del bambino e della famiglia ) presso l’Università di Padova nel 2006.
Si specializza nella Mediazione familiare e nella Consulenza Psicologica, con il Master accreditato dall’AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari).
È abilitata alla professione di Psicologa, con iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Ha intrapreso attività di osservazione e di ricerca presso la Canadian School di Firenze.
Ha lavorato nel campo dell’Adozione Internazionale collaborando con il Centro Adozioni del Comune di Firenze e con Famiglia & Minori, Ente accreditato per l’ adozione internazionale.
Attualmente collabora con scuole ed enti in campo educativo e psicologico.
Svolge attività di formatrice e consulente per varie associazioni private.
Conduce l’attività di libera professionista offrendo percorsi di Mediazione Familiare e sedute di Consulenza Psicologica rivolte ad adulti, adolescenti, bambini/genitori.