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Non si tratta di una vera e propria patologia ma di quella improvvisa condizione di disagio, spossatezza e depressione che sopraggiunge quando le vacanze finiscono.

Gli inglesi lo chiamano Post-vacation blues, gli americani Holiday blues: la sindrome da rientro si presenta con sintomi quali ansia, insonnia, nervosismo, spossatezza eccessiva, leggera depressione.

Sembra incredibile, ma è proprio così: alla fine di una vacanza, lunga o corta che sia, invece di sentirci rilassati possiamo sentirci male, stanchi, depressi. Com’è possibile una cosa del genere?

Tale condizione si verifica soprattutto per due motivi.

Il primo è che quando torniamo al lavoro, a scuola, o comunque alle nostre attività quotidiane, si verifica un processo di abbassamento di livelli ematici di melatonina, di ormoni tiroidei, di cortisolo. Inoltre dobbiamo considerare la minor esposizione ai raggi solari, che influenzano l’azione di neurotrasmettitori come ad esempio la serotonina “il cosiddetto messaggero del buon umore”. A riprova di quest’ultimo assunto ricordiamo come nei paesi nordici, dove c’è meno sole, si registrano alti picchi di depressione e di suicidio».

La seconda causa è legata alla ripresa di ruoli, responsabilità e ritmi molto differenti da quelli che si hanno durante un periodo di pausa e ciò implica chiedere all’organismo e alla psiche un eccessivo carico di stress poiché è costretto a riadattarsi alla quotidianità.

A questo proposito bisogna aggiungere che sia la reazione fisica sia quella psicologica dipendono da caratteristiche personali. In particolare, sono maggiormente esposti a depressione da rientro i soggetti ansiosi e mentalmente dipendenti dal proprio lavoro.

Come si può combattere la depressione da rientro?

  • Dormire molto e bene, evitando di passare dalle 8-10 ore di sonno del periodo vacanziero alle 6-7 che ci si concede al rientro. Non tenere in camera da letto né computer, né cellulare, né televisione, perché il cervello potrebbe smettere di associare quella stanza al momento del sonno, considerandola alla stregua di un “prolungamento” del salotto.

  • Riprendere la routine con gradualità, rientrando dalle vacanze alcuni giorni prima della fine delle vacanze per poter tornare senza un impatto brusco alle temperature e ai ritmi cittadini. Se possibile, anche il lavoro andrebbe ripreso gradualmente. 

  • Fare movimento, soprattutto se le ferie sono state “attive”. Fare attività fisica infatti aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio.

  • Seguire un’alimentazione corretta. Il cervello ha bisogno di zucchero perciò, senza esagerare, ben vengano, carboidrati semplici (saccarosio, miele, confetture, frutta) e quelli complessi (pane, pasta, riso e cereali).

  • Stare alla luce del sole. Il passaggio dalla luce del sole a quella artificiale dell’ufficio può mettere sotto stress il corpo e la mente. Un consiglio: fare la pausa pranzo all’aria aperta.

  • Concedersi un weekend di relax. Finché il tempo lo consente, dedicare il fine settimana al relax e alla famiglia come se le vacanze non fossero ancora finite, per ricaricarsi e iniziare al meglio la nuova settimana.

  • Essere ottimisti. Fare pensieri positivi aiuta a ritagliarsi degli spazi di riflessione e a spostare l’attenzione su cosa desideriamo e sulle nostre capacità.

La sindrome da rientro, è comunque bene sottolinearlo, non deve essere confusa con la depressione vera e propria, perché ha un quadro sintomatologico più blando e transitorio. Dura in genere da pochi giorni a una settimana, ma se il quadro sintomatologico permane per settimane, o addirittura mesi, è opportuno rivolgersi a uno specialista.

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Dott.ssa Francesca Ciocca

 

Psicologa Dott.ssa Francesca Ciocca Francesca Ciocca si laurea in Psicologia presso l’Università di Firenze nel 2004 ( Laurea di primo livello in Scienze e Tecniche di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione ) e consegue la Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell’Intervento nella Scuola ( Sottoindirizzo: Salute del bambino e della famiglia ) presso l’Università di Padova nel 2006.
Si specializza nella Mediazione familiare e nella Consulenza Psicologica, con il Master accreditato dall’AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari).
È abilitata alla professione di Psicologa, con iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Ha intrapreso attività di osservazione e di ricerca presso la Canadian School di Firenze.
Ha lavorato nel campo dell’Adozione Internazionale collaborando con il Centro Adozioni del Comune di Firenze e con Famiglia & Minori, Ente accreditato per l’ adozione internazionale.
Attualmente collabora con scuole ed enti in campo educativo e psicologico.
Svolge attività di formatrice e consulente per varie associazioni private.
Conduce l’attività di libera professionista offrendo percorsi di Mediazione Familiare e sedute di Consulenza Psicologica rivolte ad adulti, adolescenti, bambini/genitori.