La tendenza a procrastinare può generare ansia e stress che peggiorano la qualità della vita e crea uno sgradevole senso di disorientamento e frustrazione che bloccano il raggiungimento dei propri obiettivi.

Nel caso peggiore la procrastinazione può essere considerata una patologia clinica, per questo è importante imparare a gestire l’ansia e sconfiggere la pigrizia.

Prima di spiegarvi le strategie per smettere di procrastinare analizziamo le cause che portano una persona a diventare un procrastinatore.

Le cause: 8 motivi per procrastinare

I motivi che ci spingono a rimandare un impegno possono essere tanti ed hanno origine nella nostra mente.

Studi psicologici sull’argomento hanno dimostrato che le ragioni della procrastinazione sono riconducibili ad alcune cause comuni, come:

  1. Pigrizia

“Perché portare a termine adesso quello che si può fare in un secondo momento?”. Questo è il pensiero che passa nella testa di un procrastinatore ed è un campanello d’allarme che deve metterci in guardia. Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi, anche se può sembrare la scelta più comoda in un primo momento. Il giorno dopo potresti avere altri impegni e a questi si andranno a sommare le attività che hai rimandato il giorno precedente.

  1. Noia e demotivazione

Quando non si hanno stimoli e scarseggia la motivazione, le energie vengono meno e si tende a procrastinare i propri impegni. Prenditi una pausa, recupera le energie e ritrova la motivazione prima di riprendere a lavorare.

  1. Ricerca della perfezione

L’ossessione per l’accuratezza e la perfezione spesso sono aspetti tipici del procrastinatore.
La sensazione di non sentirsi mai abbastanza soddisfatti del proprio lavoro porta le persone ad impiegare gran parte del tempo per la revisione, alla ricerca di cavilli e piccoli errori.

  1. Ansia

L’ansia e lo stress non permettono di gestire i compiti con il giusto stato d’animo, questa situazione genera ancora più sensazioni negative.
Quando lo stress diventa eccessivo le persone tendono a rimandare il problema pur di non affrontarlo. Nei casi peggiori lo stress può causare attacchi di panico.

  1. Paura del successo

Il timore di raggiungere l’obiettivo e non essere in grado di sopportare il peso del successo, non sentirsi all’altezza del proprio ruolo: questi pensieri sono conosciuti come “sindrome dell’impostore”. È una condizione tipica nelle persone che hanno appena iniziato a lavorare e non si sentono ancora pronte a gestire le responsabilità del proprio compito.

  1. Paura dell’insuccesso

La paura di fallire e di deludere se stessi e gli altri blocca la propria motivazione.

  1. Insicurezza

L’incapacità di prendere decisioni nasce dalla mancanza di fiducia in se stessi, nel proprio intuito e nelle proprie competenze.
È importante lavorare sull’autostima per tirare fuori il massimo dalle proprie capacità.

  1. Disorganizzazione

Da una parte c’è chi rimanda i propri impegni perché seguono un’organizzazione troppo strutturata, dal lato opposto c’è chi procrastina perché non sa da dove partire per organizzare il lavoro.

5 tecniche per smettere di procrastinare

Ti riconosci nei motivi sopra descritti e vuoi sapere come smettere di procrastinare? Ecco le 5 tecniche che ti consigliamo di seguire per aumentare la tua produttività.

  1. Fissare gli obiettivi

Scrivere le azioni e i lavori da portare a termine è una delle tecniche più utilizzate per aumentare la concentrazione. Quando non sai da dove cominciare, scrivi l’elenco dei compiti da svolgere per avere un quadro della situazione: una mappa concettuale è uno strumento utilissimo, ma anche una To-Do List (lista delle cose da fare) può essere d’aiuto. David Allen nel suo libro Getting Things Done (in italiano “Detto, fatto”) ha formalizzato queste idee all’interno della sua metodologia.

Esistono anche delle app per tenere traccia degli impegni: “Trello” e “Remember the milk” sono le più famose.

  1. Fare il primo passo

La pianificazione è un passo fondamentale ma non deve mai occupare una quantità di tempo eccessiva: ciò che conta è agire. Trova la concentrazione come meglio credi (nell’assoluto silenzio o ascoltando la musica) e inizia a lavorare. Dopo aver cominciato tutto ti sembrerà più leggero e quel senso di incapacità sarà soltanto un brutto ricordo.

  1. Punta alla deadline

Fare il primo passo rappresenta la fase dello sblocco psicologico, la scadenza è la meta da raggiungere. Fissa una deadline, ovvero un tempo entro cui portare a termine i tuoi compiti, questo ti aiuterà a svolgere il tuo lavoro entro il limite prestabilito.

  1. Gestisci il tempo a disposizione

Durante i minuti di lavoro allontana ogni tipo di distrazione e disattiva le notifiche del cellulare. Non dimenticare di inserire nella tua pianificazione giornaliera ciò che più ti piace e ti fa stare bene: una pausa ogni tanto è doverosa e aiuta a ricaricare le energie.

  1. Prova la Tecnica della Procrastinazione Strutturata

Teorizzata per la prima volta dal professore di filosofia John Perry dell’Università di Stanford, la procrastinazione strutturata consiste nel posticipare delle attività primarie in maniera produttiva. Inizia con lo svolgimento delle attività secondarie per liberarti dalla sensazione di essere sommersi dagli impegni. Si tratta di iniziare con attività minori e più semplici che spianano la strada a quelle più dispendiose in termini di tempo ed energia.

Adesso tocca a te, prendi in mano la tua vita e smetti di procrastinare i tuoi impegni!