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In Cina esistono centinaia di centri di trattamento per la dipendenza da Internet. È il governo cinese a promuovere la cura di persone che hanno completamente perso il controllo.

Da tempo si parla di dipendenza dalla Rete: Internet addiction (o IAD) ma chi è più soggetto a diventare dipendente?

La fascia di popolazione più a rischio è quella degli adolescenti. Dall’indagine, messa a punto anche in occasione del Safer Internet Day dello scorso 7 febbraio, emerge che il 98% tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale già dall’età di 10 anni. E oltre 3 adolescenti su 10 hanno avuto modo di utilizzare uno smartphone direttamente nella primissima infanzia, con la possibilità anche di accedere liberamente a internet.

La dipendenza dalla Rete è una patologia che si presenta con quattro caratteristiche ben precise:

Uso eccessivo associato alla perdita della cognizione del tempo e che finisce per far trascurare i bisogni fondamentali, come l’alimentazione e il sonno.

Chiusura verso l’esterno, con sentimenti di rabbia, tensione e/o depressione quando il computer non è accessibile.

Persistenza, con richieste di nuove dotazioni tecnologiche, migliori software, più tempo per stare al computer.

Ripercussioni negative, come frequenti litigi con i familiari, facilità nel mentire, ridotta produttività professionale o scolastica, isolamento sociale, stanchezza.

Legate alla dipendenza da internet esistono poi le seguenti sindromi :

  1. VAMPING, ossia la tendenza a trascorrere numerose ore notturne sui social media che diventa spesso una vera e propria abitudine

  2. FOMO: leggere ossessivamente le notifiche e i messaggi, in modo da non essere tagliati fuori (Fomo – fear of missing out).

  3. LIKE ADDICTION: continua ricerca di approvazione, che si raggiunge attraverso like e follower: è normale condividere tutto quello che si fa, comprese foto personali e private, mettendo tutto in vetrina, sottoponendolo alla severa valutazione della macchina dei ‘mi piace’.

  4. NOMOFOBIA. Da no-mobile-phone, è la nuova fobia legata all’eccessiva paura/terrore di rimanere senza telefono o senza connessione a internet, tale condizione nel 46% dei casi genera ansia, rabbia e fastidio

  5. HIKIKOMORI: coloro che rifiutano qualsiasi contatto con l’esterno perché vittime di bullismo o perché rifiutati dai coetanei, ne sono colpiti soprattutto gli adolescenti

    Come ci si cura?

Nei casi meno gravi di dipendenza da Internet si può ricorrere a delle consulenze psicologiche per focalizzare il problema, definirlo e trovare delle strategie per affrontalo. Il professionista può inoltre proppore modi più sani per fronteggiare le emozioni che la persona sente più scomode come lo stress, l’ansia, la noia o la depressione.

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Dott.ssa Francesca Ciocca

 

Psicologa Dott.ssa Francesca Ciocca Francesca Ciocca si laurea in Psicologia presso l’Università di Firenze nel 2004 ( Laurea di primo livello in Scienze e Tecniche di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione ) e consegue la Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell’Intervento nella Scuola ( Sottoindirizzo: Salute del bambino e della famiglia ) presso l’Università di Padova nel 2006.
Si specializza nella Mediazione familiare e nella Consulenza Psicologica, con il Master accreditato dall’AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari).
È abilitata alla professione di Psicologa, con iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Ha intrapreso attività di osservazione e di ricerca presso la Canadian School di Firenze.
Ha lavorato nel campo dell’Adozione Internazionale collaborando con il Centro Adozioni del Comune di Firenze e con Famiglia & Minori, Ente accreditato per l’ adozione internazionale.
Attualmente collabora con scuole ed enti in campo educativo e psicologico.
Svolge attività di formatrice e consulente per varie associazioni private.
Conduce l’attività di libera professionista offrendo percorsi di Mediazione Familiare e sedute di Consulenza Psicologica rivolte ad adulti, adolescenti, bambini/genitori.