DSA

Se per la maggioranza delle persone leggere, scrivere o fare calcoli sono abilità che si imparano nei primi anni di scuola, per circa il 3,5% dei bambini e adolescenti italiani può rivelarsi un vero e proprio ostacolo nel percorso di apprendimento.

In Italia, sono circa 187.000 i ragazzi affetti, a vari livelli, da dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, ovvero dai disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), che si manifestano in età scolare e che si caratterizzano per una serie di difficoltà nell’acquisizione e utilizzo della lettura, della scrittura e del calcolo.

I giovani studenti che si trovano in questa condizione, incontrano non poche difficoltà a gestirla a livello emotivo e, di riflesso a condurre uno stile di vita normale.

Spesso, inoltre, tali difficoltà non sono ben identificate da genitori e insegnanti, i quali interpretano gli errori fatti durante gli esercizi in classe o a casa, come scarso impegno o mancanza di concentrazione del bambino.

Un aspetto importante riguarda le conseguenze emotive e le ripercussioni sull’immagine di sé che un disturbo specifico dell’apprendimento può comportare.

Quando l’impegno scolastico implica un notevole dispendio di risorse cognitive e non coincide con un’esperienza di apprendimento gratificante e positiva, l’insuccesso scolastico che ne deriva può avere degli effetti negativi sull’autostima e l’immagine di sé, con conseguenti vissuti emotivi di demoralizzazione e demotivazione.

Non avere la soddisfazione di far bene di fronte ai compagni di classe, subire un rimprovero o una punizione, sperimentare la frustrazione di non riuscire a fare quello che gli altri normalmente fanno, sono tutti fattori che generano sentimenti d’insicurezza e demotivazione, interferendo in maniera significativa sull’immagine di Sé.

L’immagine di Sé è connessa alle credenze che il bambino va a costruirsi circa il suo grado di competenza e successo nelle varie aree dell’autostima.

In questi casi è frequente riscontrare sintomi psicologici, di natura depressiva e/o ansiosa, come manifestazioni somatoformi (mal di testa, mal di pancia), demotivazione, preoccupazione di far male e/o brutta figura, senso d’impotenza, solitudine, incapacità di concentrarsi o di controllarsi rispetto a comportamenti impulsivi.

I dati suggeriscono inoltre la presenza di una maggiore tendenza a sviluppare quella che viene definita impotenza appresa, cioè ridotte aspettative di successo prima dei compiti, minore tenacia davanti alle difficoltà, attribuzione dei propri successi scolastici ai fattori esterni (come la fortuna, l’aiuto dei compagni) e degli insuccessi ai fattori interni (attribuendo a sé stessi e alla propria inadeguatezza le cause del fallimento).

Ne consegue che quanto prima si riesce ad attivare un’efficace compensazione del disturbo, tramite un approccio didattico rispondente alle esigenze cognitive del bambino e un supporto riabilitativo e/o di potenziamento, tanto più sul piano emotivo-affettivo si possono ridurre i danni derivanti dalla frustrazione e dall’insuccesso scolastico, in termini di ricaduta nell’area dell’autostima.

Risulta di fondamentale importanza privilegiare una metodologia in grado di costruire occasioni, didattiche e relazionali, in cui il bambino/adolescente con DSA possa migliorare la propria percezione di auto-efficacia, sperimentare che ciò che accade è dipendente dalle proprie capacità, rafforzare la sensazione di riuscire e, soprattutto, di poter agire efficacemente sul proprio comportamento.

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Dott.ssa Francesca Ciocca

 

Psicologa Dott.ssa Francesca Ciocca Francesca Ciocca si laurea in Psicologia presso l’Università di Firenze nel 2004 ( Laurea di primo livello in Scienze e Tecniche di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione ) e consegue la Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell’Intervento nella Scuola ( Sottoindirizzo: Salute del bambino e della famiglia ) presso l’Università di Padova nel 2006.
Si specializza nella Mediazione familiare e nella Consulenza Psicologica, con il Master accreditato dall’AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari).
È abilitata alla professione di Psicologa, con iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Ha intrapreso attività di osservazione e di ricerca presso la Canadian School di Firenze.
Ha lavorato nel campo dell’Adozione Internazionale collaborando con il Centro Adozioni del Comune di Firenze e con Famiglia & Minori, Ente accreditato per l’ adozione internazionale.
Attualmente collabora con scuole ed enti in campo educativo e psicologico.
Svolge attività di formatrice e consulente per varie associazioni private.
Conduce l’attività di libera professionista offrendo percorsi di Mediazione Familiare e sedute di Consulenza Psicologica rivolte ad adulti, adolescenti, bambini/genitori.