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Ognuno di noi è dipendente in qualche misura dagli altri, tutti noi abbiamo bisogno di approvazione, empatia, di conferme e ammirazione da parte degli altri, per sostenerci e per regolare la nostra autostima.  La vera indipendenza non è né possibile né auspicabile. Ma la dipendenza affettiva può raggiungere una forma così estrema da diventare patologica.

Cos’e’ la dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva e’ una condizione relazionale negativa, che e’ caratterizzata da una assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva e nelle sue manifestazioni all’interno della coppia, che tende a stressare e a creare nei “donatori d’amore a senso unico”, malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità.

Quali sono le caratteristiche delle persone con una dipendenza affettiva dal partner?

1. La difficoltà a riconoscere i propri bisogni e la tendenza a subordinarli ai bisogni dell’altro: il benessere emotivo, a volte anche la salute e la sicurezza, vengono messi a repentaglio per il benessere dell’altro e troppa energia vitale e’ impiegata nell’amare o nel ricevere amore e approvazione, poca ne rimane per attività autodeterminate, rivolte al raggiungimento di obiettivi precisi.

2. Un atteggiamento negativo verso il Sé, per cui si ha un pensiero del tipo: “io sono cattivo, gli altri sono buoni, mi trattano male per colpa mia, devo cercare di accattivarmeli” (M. Selvini Palazzoni, S. Cirillo, M. Selvini, A. M. Sorrentino, 1998): queste persone soffrono di un profondo senso di inadeguatezza, sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili, sacrificarsi per l’altro per poter ricevere il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male.

3. La paura di cambiare. Pieni di timore per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e ogni interesse.

È possibile sconfiggere la dipendenza affettiva, seguendo questi suggerimenti:

1. Riconoscere il problema: il primo passo verso il superamento del problema è riconoscere di avere un problema ( forse questo è il passo più difficile!). Chiedere una consulenza psicologica per indagare la propria situazione e per darsi delle risposte potrebbe essere un buon inizio. Da soli spesso non è facile mettere a fuoco in modo obiettivo il problema ma con l’aiuto di un professionista ciò può avvenire con maggiore immediatezza.

2. Voler cambiare: una volta riconosciuto di avere un problema bisogna convincersi di voler eliminare questa dipendenza affettiva dalla propria vita. Se si vuole davvero cambiare , la prima cosa da fare è pensare a se stessi: il benessere personale deve essere la cosa più importante nella propria vita.

3. Rinforzare la propria autostima: la causa principale di qualsiasi dipendenza è una bassa autostima. Ci sono molti modi di rafforzarla, dall’andare da uno psicologo professionista fino alla biblioterapia. In qualsiasi biblioteca troverete libri molto interessanti sull’autostima. Fate finta di dover studiare per un esame e informatevi il più possibile su come è possibile rafforzare l’autostima, leggendo i libri che vi sembrano più interessanti. Da ognuno di loro trarrete insegnamenti nuovi e istruttivi.

4. Imparare a stare da soli: non si può avere una relazione se prima non si è maturati come persone. Una cosa è “avere bisogno” e un’altra molto diversa è “desiderare”. Quando ne avete bisogno non funziona; perché se non amate voi stessi, non potrete nemmeno amare qualcun altro in modo maturo e sano. Quindi, in primis bisogna imparare a godersi la vita anche senza una relazione di coppia.

 

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Dott.ssa Francesca Ciocca

 

Psicologa Dott.ssa Francesca Ciocca Francesca Ciocca si laurea in Psicologia presso l’Università di Firenze nel 2004 ( Laurea di primo livello in Scienze e Tecniche di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione ) e consegue la Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell’Intervento nella Scuola ( Sottoindirizzo: Salute del bambino e della famiglia ) presso l’Università di Padova nel 2006.
Si specializza nella Mediazione familiare e nella Consulenza Psicologica, con il Master accreditato dall’AIMEF (Associazione Italiana Mediatori Familiari).
È abilitata alla professione di Psicologa, con iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Ha intrapreso attività di osservazione e di ricerca presso la Canadian School di Firenze.
Ha lavorato nel campo dell’Adozione Internazionale collaborando con il Centro Adozioni del Comune di Firenze e con Famiglia & Minori, Ente accreditato per l’ adozione internazionale.
Attualmente collabora con scuole ed enti in campo educativo e psicologico.
Svolge attività di formatrice e consulente per varie associazioni private.
Conduce l’attività di libera professionista offrendo percorsi di Mediazione Familiare e sedute di Consulenza Psicologica rivolte ad adulti, adolescenti, bambini/genitori.